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Nel 1940, con la nascita del Dipartimento di Fotografia all'interno del MoMA di New York, la fotografia viene definitivamente riconosciuta come una delle arti più importanti del XX secolo: è la conclusione di un percorso durato cento anni, e insieme l'avvio di una nuova stagione. Su questa data cruciale si apre questo volume, che giunge sino al 1980, attraversando quarant'anni di eventi storici e sociali che la fotografia ha raccontato, documentato e interpretato dalle pagine dei giornali, attraverso libri epocali e mostre memorabili. È questa la stagione del grande fotoreportage, della mitizzazione di figure come Henri Cartier-Bresson e Eugene Smith, della nascita dell'Agenzia Magnum, della diffusione planetaria delle riviste illustrate, da "Life" a "Paris Match" a "Epoca". Sono gli anni in cui emergono i protagonisti del neorealismo italiano e della fotografia umanista francese, un mondo che trova la sua sintesi perfetta nell'esposizione "The Family of Man" del 1955. Ma è anche il periodo in cui inizia a incrinarsi la sicurezza della fotografia nella sua capacità di guardare e raccontare oggettivamente il mondo; figure come Robert Frank, Ed van der Elsken, William Klein aprono la strada a quel documentario soggettivo che Urs Stahel analizza in uno dei tre saggi che compongono il volume insieme alle monografie dedicate ai singoli autori ed eventi.